Chi sono


Mi chiamo Alessandro Campi e sono un fotografo.
Ma prima ancora sono una persona che osserva, cammina e ascolta.

Da bambino sognavo il mondo attraverso documentari, enciclopedie e fotografie.
Immaginavo viaggi lontani, volti sconosciuti, strade che non avevo mai percorso.
Poi sono cresciuto, e come spesso accade, mi sono allontanato da quell’immaginario.
Ho vissuto anni facendo ciò che non mi apparteneva davvero, perdendo poco alla volta la direzione.
Ho perso la mia stella polare.

Un giorno ho capito che quel desiderio non era mai sparito.
Era solo rimasto in silenzio.

Oggi non rincorro più sogni esotici o avventure spettacolari.
Cerco cose molto più semplici e molto più difficili:
la verità di uno sguardo, la dignità di un gesto, la luce su un volto,
una storia che prende forma senza essere forzata.

Non sono un tecnico perfetto e non ho mai voluto esserlo.
Non mi interessa costruire immagini da esibire,
ma fotografie che restino, anche quando lo schermo si spegne.

Mi interessa raccontare le persone, prima delle cose.
Le vite prima delle apparenze.
I silenzi prima delle parole.

Fotografare, per me, non è dimostrare qualcosa.
È stare.
È esserci.
È restituire rispetto.

Scrivere e fotografare sono due modi diversi per fare la stessa cosa:
dare voce a ciò che passa inosservato,
con delicatezza.

Non sono qui per vendere un’immagine.
Non sono qui per convincere nessuno.

Sono qui per raccontare.
E se, leggendo o guardando una fotografia, ti sentirai anche solo un istante più vicino alla vita,
allora avrò fatto ciò che dovevo.